Asilo Girandola: procedono i lavori in bioedilizia per l’ampliamento

  • Asilo dello Stecco_legno lamellare 03.03.2016
  • Asilo dello Stecco_messa in posa pareti in legno lamellare 3 marzo 2016
  • Asilo La Girandola_ Stecco_03.03.2016
  • lavori messa in posa legno lamellare 03.03.2016_Asilo dello Stecco
  • legno lamellare_Asilo La Girandola_03.03.2016
  • messa in posa legno lamellare 03.03.2016_Asilo dello Stecco
  • messa in posa legno lamellare 3 marzo 2016_Asilo dello Stecco
  • pareti in legno lamellare 3 marzo 2016_Asilo dello Stecco
  • pareti in legno lamellare 3 marzo 2016_asilo Girandola
  • Sindaca_sopralluogo asilo dello Stecco 03.03.2016

In corso la posa delle pareti in legno lamellare. Obiettivo: risparmio energetico e sicurezza

Continuano a ritmo spedito i lavori per l’ampliamento dell’asilo nido “Girandola”, nella frazione dello Stecco a Figline, dove nei giorni scorsi la sindaca si è recata per un sopralluogo.

Il progetto del nuovo asilo nido comunale prevede la realizzazione di 300 metri quadri di edificio in bioedilizia, da dotare di caratteristiche finalizzate al risparmio energetico. Ed è proprio in questa categoria di interventi che rientra la messa in opera delle pareti in legno lamellare e dell’isolamento a cappotto in sughero tostato, attualmente in corso. I suoi tanti vantaggi di utilizzo includono anche il fatto di essere un ottimo isolante termico, che – proprio grazie alle sue proprietà termoigrometriche – permette di evitare sprechi energetici e dispersioni di calore in inverno e protegge dal caldo eccessivo in estate; non va poi dimenticato che si tratta anche di un valido isolante acustico, che consente di isolare rumori esterni senza bisogno di utilizzare ulteriori materiali. Inoltre, le pareti in legno lamellare sono più resistenti alle scosse sismiche rispetto ai tradizionali materiali di costruzione e, in generale, sono destinati a durare di più nel tempo.

In cantiere anche la realizzazione di un grande loggiato destinato ad accogliere i bambini, e di un’ulteriore area di 50 mq nella quale svolgere varie attività didattiche: questo spazio fungerà anche da filtro di accesso alle due aule (di 61 mq ciascuna), che avranno la funzione di gioco-pranzo, con tanto di servizi (14 mq) e zona riposo (23 mq). È previsto, inoltre, l’inserimento di porte-finestre, in modo da consentire un accesso al giardino (attrezzato con giochi) o al loggiato. L’ingresso alla nuova “Girandola”, invece, avverrà sia da piazza Antonietta sia da via del Crocifisso, dove si trovano parcheggi e percorsi pedonali che condurranno fino all’area dell’asilo.

Infine, oltre alla realizzazione delle nuove porzioni di edificio, i lavori stanno interessando anche la ristrutturazione della parte già esistente, che sarà utilizzata solo per le attività destinate agli adulti. Ci saranno, quindi, spazi per riunioni e per lo sporzionamento dei cibi, uffici, spogliatoi e servizi igienici anche per i portatori di handicap. Quest’area avrà un ingresso separato rispetto alla nuova ala e non prevede lavori impegnativi sotto il profilo edilizio. Intanto, fino al termine dei lavori (previsto per giugno 2016) le attività dell’asilo sono state temporaneamente spostate al Centro Giovani (via Toti 2, Matassino-Figline).

Alunni e insegnanti, quindi, potranno rientrare nei locali dello Stecco a partire da settembre 2016.

Si ricorda che l’intervento per la nuova “Girandola” – realizzato dalla ditta Italbuild Srl – ha un costo di 600mila euro, importo coperto con un finanziamento di 300mila euro della Regione Toscana e con un analogo investimento da parte del Comune. L’ampliamento permetterà ovviamente una maggiore capienza, che passerà dagli attuali 12 posti fino ai 42 previsti, con conseguente eliminazione delle liste di attesa comunali (adesso i posti totali sono 105). Inoltre alla “Girandola” saranno ospitati anche i 14 bambini che attualmente frequentano l’asilo nido “Girotondo” (sempre allo Stecco), per il quale dal prossimo anno il Comune non dovrà quindi pagare l’affitto di 15mila euro: pertanto, una volta che la situazione sarà a regime, queste economie di scala comporteranno un saldo positivo di circa 30mila euro per l’ente.