#TeLeRacconto: così prosegue il “Baratto sociale”

  • Italia in comune
  • Ottavia Meazzini a L'Italia in comune

Il Baratto Sociale, come suggerisce il nome stesso, nasce proprio dall’idea di uno scambio: contributi economici (comunali) in cambio di tempo (da parte di chi ne ha beneficiato). Ma non finisce qui: è anche un’opportunità di socializzazione, di inclusione e di crescita, per il singolo e per la società tutta, perché mira a creare reti relazionali. Quelle stesse reti che, come ci ha insegnato la storia, sanno fungere da motore per la ripresa, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà (in primis economica). Si affrontano infatti nuove sfide (e opportunità di crescita personale), ci si rimette in gioco, si migliorano le proprie capacità di confronto con l’altro, si conoscono nuove persone e, perché no, si acquisiscono competenze utili per reinsersi nel mondo del lavoro. Ed è proprio su questo aspetto umano che vogliamo puntare e concentrare le nostre Politiche sociali.

Per il suo carattere sperimentale e innovativo, ci è stato chiesto di presentare questo progetto all’incontro “l’Italia in Comune – la rete delle buone pratiche”, lo scorso 28 novembre a Poggio a Caiano, dove sindaci ed assessori di molti Comuni italiani si sono fatti portavoce di idee e progetti già attuati, in un’ottica di condivisione.

È stata un’occasione per confrontarci e, nel caso della nostra “buona pratica”, per offrire un’alternativa al modello proposto dal decreto Sblocca Italia, che prevede la possibilità di saldare il debito nei confronti del proprio Comune (per morosità incolpevole e con ISEE inferiore a una certa soglia) lavorando per lui a scomputo. Anziché essere retribuito, infatti, il moroso viene impiegato dal Comune in attività lavorative di vario genere, che vengono svolte fino al raggiungimento della cifra da saldare.

Il nostro “Baratto sociale”, invece, vuole traslare tutto sul concetto di scambio (in primo luogo relazionale), così da “umanizzare” l’aiuto comunale. E la modalità con la quale proponiamo di farlo è piaciuta anche ad altri Comuni, toscani (Pelago e Poggio a Caiano) e non (Sasso Marconi, in Emilia Romagna; Taranta Peligna, in Abbruzzo), che hanno ripreso il nostro progetto e lo hanno applicato alla propria realtà territoriale.

Che si tratti di accompagnare una ragazzina con difficoltà motorie a scuola (ve ne avevo parlato qui , quando vi ho spiegato il funzionamento di questo progetto) o di svolgere qualsiasi altra attività di pubblica utilità, la logica di “scambio” alla base è semplice: chi ha ricevuto aiuti di vario genere dal Comune, principalmente contributi economici (compartecipazione per il pagamento delle bollette, buoni spesa, contributi affitto) si mette a disposizione della collettività, in affiancamento alle associazioni di volontariato del territorio. Associazioni culturali, sportive e socio sanitarie alle quali – dopo la delibera di Giunta – è stato chiesto di aderire al progetto e aiutarci a trasformarlo in realtà. È merito della disponibilità, dell’attenzione e della sensibilità dimostrata da alcune di loro – coordinate dalle assistenti sociali del nostro Comune – se questo progetto sta già portando i primi frutti, perciò le voglio ringraziare, una per una. Grazie, quindi, all’associazione IL GIARDINO, all’ ASD ATLETICO Figline , all’ ASD Fun Tennis, ACCADEMIA KARATE SHOTOKAN VALDARNO, al GRUPPO SPORT E CULTURA, alla Croce Azzurra, all’AUSER Figline, all’AUSER Incisa, alla CARITAS Incisa, alla CARITAS Figline , alla MISERICORDIA Figline, all’ AVIS Figline e Incisa Valdarno, a SPHINX E GORGO’, agli ANELLI MANCANTI, ad AGE VALDARNO, al LABORATORIO PER LA PACE, al NORDIC WALKING, e all’ ASD FUORI TRACCIA.

Colgo inoltre l’occasione per lanciare l’ennesimo appello di partecipazione a quei volontari che non trovano il nome della propria associazione tra quelle che ho appena ringraziato, affinché possano contribuire ad alimentare questo circolo virtuoso.

Assessora alle Politiche Sociali 4 article(s)
Ottavia è laureata in Economia dello Sviluppo all’Università di Firenze ed è stata impiegata in una società di engineering che partecipa a gare d’appalto internazionali. Grazie agli studi, è riuscita a dedicare parte del suo tempo alla cooperazione internazionale, facendo volontariato e successivamente lavorando in Africa Sub Sahariana come cooperante internazionale per Ong italiane. E' nata il 14 settembre 1982 a Figline Valdarno. Le sue deleghe: Politiche sociali, Sanità, Rapporti con il volontariato, Politiche abitative, Politiche per l’intercultura e l’integrazione, Cooperazione internazionale e Politiche per la Pace.