Migranti ai fornelli: nuovo progetto sociale all’Istituto Vasari

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L’assessore regionale Bugli: “Il Progetto Migranti di Figline e Incisa è un esempio da esportare in altri Comuni toscani”

È stato firmato giovedì 28 gennaio il protocollo d’intesa tra il Comune di Figline e Incisa Valdarno, la cooperativa sociale “Il cenacolo” e l’Istituto statale d’istruzione superiore “G. Vasari” di Figline, che prevede l’attivazione di un progetto di inserimento scolastico rivolto ai migranti presenti sul territorio, primi tra tutti quelli minorenni (che attualmente sono tre). Già dal 22 luglio 2014, infatti, la Prefettura di Firenze ha assegnato 21 profughi richiedenti asilo politico al Comune di Figline e Incisa: tutti ospiti di una struttura ricettiva di Palazzolo e impegnati in attività di volontariato sul territorio, come previsto dal Progetto Migranti. Si ricorda, infatti, che le direttive comunitarie in tema di accoglienza, contenute nel Decreto 140/2005, non consentono loro di svolgere attività lavorative; pertanto, l’unica possibilità di inserimento per questi soggetti è il loro coinvolgimento in progetti di volontariato.

L’idea alla base di questa nuova iniziativa sperimentale è quella di inserire i migranti in percorsi scolastici professionalizzanti e non, che saranno integrativi rispetto alle attività di volontariato svolte sino ad oggi accanto alle associazioni del territorio e all’ufficio Servizi Sociali e all’ufficio Ambiente del Comune. Il primo progetto di inclusione sociale sul territorio, infatti, prevedeva l’impiego (a titolo gratuito) dei migranti in manutenzioni su aree verdi a Figline e Incisa, in qualità di soci dell’associazione di volontariato “Il Giardino”.

Nell’ambito di questo nuovo progetto, invece, a partire da febbraio, i tre minorenni del gruppo frequenteranno i corsi di cucina e sala dell’ISIS “G. Vasari” di Figline, assieme ai loro coetanei delle classi prime e seconde. I ragazzi avranno quindi l’opportunità di acquisire sul campo le competenze previste da quei corsi e di praticare la lingua italiana, che hanno iniziato già ad apprendere nei corsi di base curati dell’associazione “Anelli mancanti”. I richiedenti asilo maggiorenni, invece, saranno inclusi in questo percorso attraverso una serie di incontri conoscitivi, ai quali saranno invitati non solo alunni, ma anche genitori e docenti. Un modo per scambiarsi esperienze e notizie sulle diverse realtà d’appartenenza, attraverso le testimonianze dirette dei gruppi di migranti che, a rotazione, prenderanno parte agli incontri. La partecipazione a queste iniziative sarà volontaria e, nel caso dei corsi rivolti ai minori, saranno effettuati in accordo con gli operatori del Cenacolo, che provvederanno all’inserimento graduale dei ragazzi nelle classi.

“Quello che stiamo lanciando è un nuovo progetto sperimentale – commenta l’assessore alle Politiche sociali, Ottavia Meazzini -, rivolto non solo ai migranti presenti sul nostro territorio ma anche ai nostri cittadini. Un modo per promuovere l’integrazione sul territorio, in un’ottica di scambio e conoscenza reciproca, ma anche per dare ai migranti la possibilità di acquisire competenze pratiche, che potranno essere utili per il loro futuro inserimento lavorativo. Contemporaneamente, i profughi continueranno ad essere impegnati in lavori di manutenzione sulle aree verdi comunali e in attività di volontariato, come previsto dal progetto Migranti, oltre che a frequentare i corsi di italiano a cura dell’associazione Anelli Mancanti”.

“Per la nostra scuola, questo progetto rappresenta un’importante occasione educativa – ha sottolineato il preside dell’Istituto “G. Vasari”, Andrea Marchetti -. Un modo per investire sull’educazione di questi giovani richiedenti asilo, coetanei dei nostri studenti, ma anche su quella dei nostri alunni, che avranno l’opportunità di conoscere realtà lontane dalla loro”.

“Il modello progettuale di Figline e Incisa – spiega Matteo Conti, presidente della cooperativa Il cenacolo – rappresenta una vera novità in tema di integrazione. I migranti non sono più semplici ospiti ma si integrano sul territorio, svolgendo attività di volontariato e formative insieme alla comunità ospitante. Con il progetto presentato oggi, inoltre, inizieranno a frequentare la scuola, un luogo fortemente simbolico nella vita di ogni città”.

“Iniziative come questa ci aiutano a riflettere sull’approccio da adottare per affrontare i nuovi arrivi – commenta l’assessore regionale, Vittorio Bugli -. Perché, al di là della meraaccoglienza in situazioni di emergenza, bisogna pensare ad una fase B e studiare un sistema di integrazione che sia il più possibile mirato e strutturato, come avviene nel caso di Figline e Incisa Valdarno. Un esempio virtuoso che presenterò volentieri ai vari sindaci toscani nell’incontro del 1 febbraio, in modo che venga esportato anche in altre realtà territoriali”.