#TeLeRacconto: la stagione (teatrale) cambia

Aria di cambiamenti in comune. Alcuni sono immediatamente visibili (come il tetto del Teatro Garibaldi, risistemato lo scorso inverno), altri non saltano subito all’occhio. Ma ci sono. È il caso del cambio di look degli spettacoli e, più in generale, dell’organizzazione interna di quel gioiello che è il nostro Teatro.
In quest’anno di lavoro qualcosa si è mosso. Dall’incontro con Solfrizzi e con la sua compagnia (che hanno portato sul palcoscenico del Garibaldi la prima nazionale di “Sarto per Signora”, dal 6 all’8 febbraio scorso) al rapporto con la neonata Fondazione Teatro della Toscana (ex Teatro della Pergola, per intenderci), che verrà ufficialmente inaugurato con lo spettacolo “La bottega del caffè”, già incluso nella prossima Stagione di Prosa.
Soprattutto, si è rafforzata la volontà di rendere il teatro un luogo alla portata di tutti, attraverso iniziative culturali capaci di attirare anche chi altrimenti non ci metterebbe mai piede, perché lo percepisce come un qualcosa di distante, lontano dalla propria vita. Io ero uno di quelli. Ero principalmente un appassionato di cinema, estraneo al mondo dei palcoscenici, della concertistica e degli spettacoli teatrali. Ho scoperto il teatro con grande ritardo, ma è stato subito amore. A permettermi di rompere quella distanza è stata una favola contemporanea: “Colazione da Tiffany”. Non quella finita sul grande schermo, per l’appunto, ma la sua versione teatrale, con Lorenzo Lavia e Francesca Inaudi. Una versione che, per quanto diversa nell’ambientazione temporale, si accosta molto al libro. Perché tutti conoscono il film (con Audrey Hepburn e Hannibal dell’A-Team) ma non tutti conoscono Truman Capote, autore del romanzo originale.
Ecco, in quel momento ho smesso di snobbare quel titolo e ho iniziato a sognare Marilyn Monroe (che poi è l’attrice che Capote avrebbe voluto nel film) nei panni di Holly, presa dalla voglia di emergere, e il rapporto con suo marito, lo scrittore Arthur Miller. Li ho presi e, in questo mio gioco immaginario di ruoli, li ho ringiovaniti rispetto alle stagioni del loro matrimonio burrascoso. Un rapporto carico di problematiche, e con un finale abbastanza simile a quello della storia d’amore di Holly e Paul. È con questo ragionamento o, meglio, con questo sforzo d’immaginazione che ho scoperto il teatro, per la prima volta.
Nei panni di Assessore, dopo qualche anno, ho pensato quindi di mettermi a lavorare per cercare di dare la stessa opportunità a chi, come me, ha scoperto il teatro per caso oppure per gioco. Ed è a quel punto mi sono posto una domanda: cosa posso fare per provare a far sedere nuovi spettatori davanti al palcoscenico del Teatro Garibaldi, accanto agli affezionati? Quello che è venuto fuori è la stagione 2015-16: un mix di opere classiche e di testi dagli argomenti più contemporanei, compreso uno spettacolo che arriva direttamente dall’(ex) Pergola. È la “Bottega del caffè” di Carlo Goldoni: uno spettacolo diretto da Maurizio Scaparro e creato appositamente per Expo, perché la bottega di quel racconto, e quindi quella stessa bevanda, si ricollegano proprio al filone cibo-energia-vita dell’Esposizione Internazionale. Il fatto poi che le date scelte (7 e 9 novembre) coincidano con “Autumnia”, non è un caso: è un modo per creare un piccolo ponte tra Milano e Figline, dove per il 17° anno andrà in scena la nostra fiera dedicata al cibo.
Dal cibo alla guerra. Il secondo spettacolo in cartellone (“La paura”) si incentra sulla Grande Guerra, vista e scritta da Federico De Roberto: un tema su cui abbiamo fissato l’attenzione già a partire dallo scorso maggio, quando abbiamo inaugurato una mostra e un ciclo di eventi dedicati proprio al centenario dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.
E per riprendere la mia idea di commistione cinema-teatro, a cui facevo accenno tramite l’esempio di “Colazione da Tiffany”, avremo in cartellone due pezzi presi in prestito proprio dal grande schermo: “Calendar Girls” (con Angela Finocchiaro, tratto dall’omonimo film diretto da Nigel Cole) e “Una Giornata Particolare” (con Giulio Scarpati e Valeria Solarino, che nasce come testo teatrale ma che acquista la fama come pellicola, interpretata da Sophia Loren e Marcello Mastroianni).
Un altro cambiamento previsto per questa stagione teatrale è l’eliminazione dello spettacolo del venerdì. Un modo per razionalizzare le spese e offrire ai nostri spettatori maggiore possibilità di scelta, non per ridurre l’offerta teatrale né nella quantità, né nella qualità degli spettacoli. In cartellone, infatti, ci sono dieci spettacoli invece che sei. Spettacoli pensati non solo per il pubblico degli affezionati, ma anche per interessare i giovani, in particolar modo gli studenti: è per questo motivo che abbiamo proposto un abbonamento, riservato proprio a loro, a prezzi bassissimi. E non è finita qui. Ci attendono nuove sorprese: per scoprirle, partecipate all’incontro del 9 luglio, alle 18, al Palazzo Pretorio di Figline!
- Share: