Al via il progetto per misurare il Benessere Equo Solidale locale

La sindaca: “Insieme a UniFi, Istat e Percorsi&Futuro per valutare ricaduta della nostra azione amministrativa”

 

È stato firmato oggi l’accordo tra il Comune di Figline e Incisa Valdarno, l’Università degli Studi di Firenze (Master di II livello “QoLexity”) e il Centro studi Percorsi & Futuro, che servirà a fissare gli indicatori e, più in generale, il modello concettuale per misurare il Benessere Equo e Sostenibile del territorio comunale (in sigla Bes). L’esperimento ricalca l’esperienza del progetto Bes nazionale, nato su iniziativa del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e dell’Istat per misurare il progresso della società italiana, tenendo conto non solo di fattori di ordine economico, ma anche delle fondamentali dimensioni sociali e ambientali del benessere.

Scopo finale dell’accordo siglato oggi è quello di permettere all’Amministrazione comunale di avere a disposizione uno strumento di lavoro più aderente alla realtà locale, attraverso la definizione di indicatori che tengano conto delle caratteristiche territoriali. Uno strumento prezioso anche alla luce del percorso già avviato dalla Giunta Mugnai, che esattamente un anno fa declinò le Linee programmatiche di mandato 2014-2019 proprio sulla base dei 12 domini nazionali del BES: Salute, Istruzione e Formazione, Lavoro e conciliazione tempi di vita, Benessere Economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Ricerca e Innovazione, Qualità dei servizi.

Questa esperienza si svilupperà in tre fasi: le prime due riguarderanno la definizione degli indicatori locali del Bes, l’ultima sarà invece incentrata sul monitoraggio e sulla valutazione dell’effettivo benessere territoriale. In particolare, il primo stadio dei lavori si svolgerà sotto la supervisione dell’Istat (nazionale e regionale) e dell’Università degli Studi di Firenze (Master di II livello “QoLexity”), che si occuperanno rispettivamente della fornitura dei dati disaggregati su cui lavorare e della formazione degli operatori chiamati a costruire il modello concettuale. Si procederà poi con la fase 2, nella quale sarà coinvolta anche la Giunta comunale per verificare la tenuta di questo modello concettuale ed, eventualmente, procedere con l’integrazione di ulteriori indicatori locali per la misura del Bes. La terza e ultima fase sarà dedicata alle procedure di monitoraggio del benessere territoriale.

“Parlare di Bes significa affrontare le nuove sfide della modernità con un approccio completamente diverso – ha spiegato la sindaca Giulia Mugnai -. A Figline e Incisa abbiamo promosso questo cambio di prospettiva già all’inizio del nostro mandato, sulla scia di un’innovazione profonda che deriva da una fusione di Comuni. L’idea è di confrontare la nostra azione amministrativa con indicatori che mostrino una visione di lungo periodo attraverso criteri di valutazione basati non solo sulla produzione di ricchezza, ma anche e soprattutto sulla produzione di opportunità per un territorio, la nostra comunità. Riteniamo che la ricchezza non si misuri solo con indicatori economici come il Pil, ma anche attraverso il benessere oggettivo e soggettivo delle persone. Siamo quindi molto curiosi ed entusiasti di iniziare una collaborazione che ci permetterà di analizzare più da vicino la ricaduta delle nostre politiche sui cittadini: in questo percorso sarà fondamentale capire come il modello nazionale del Bes può essere applicato a dinamiche più locali”.