Pacchetto famiglia: in bilancio 2,7 milioni per scuola, sport e cultura

E’ la ricetta anticrisi del Comune. Tariffe più basse su media Valdarno e sostegno a famiglie con servizi che altrove non ci sono più

Quando si parla di servizi scolastici e, in generale, di misure a sostegno delle famiglie a Figline e Incisa Valdarno la parola d’ordine è equità. Sono 11, infatti, le fasce Isee che determinano l’accesso a tariffa differenziata (e proporzionale rispetto al reddito familiare) a mensa, trasporto e nidi.

Questi scaglioni (che vanno in tutti e tre i casi da 7.500 euro a 50mila euro) garantiscono quindi che la compartecipazione alla spesa delle famiglie, da parte del Comune, sia maggiore in presenza di fasce di reddito più basse.

Una calibratura resa possibile dall’effetto fusione (vale a dire i benefici, sia in termini di risparmio sia in termini di risorse erogate da Regione e Stato, derivanti proprio dalla fusione) e che rende quindi la città a misura di famiglia. Rispetto ai Comuni limitrofi, infatti, le differenti fasce tariffarie non sono solo più numerose ma anche più basse. Considerando infatti un reddito minimo di 7.500 euro e un massimo di 32mila euro, le tariffe sono così distribuite: il costo minimo per il servizio mensa a Figline e Incisa (dove il Comune compartecipa con 237mila euro) è di 1,90 euro e quello massimo di 4,05 euro, contro una media Valdarno che va da un minimo di 3,02 euro ad un massimo di 4,49 euro; per il trasporto scolastico l’oscillazione a Figline e Incisa va da 117 a 234 euro annuali mentre la media valdarnese va da 213 a 318 euro; per i nidi le tariffe annuali (pasto incluso) sono comprese tra 182 euro e 442 euro a Figline e Incisa e tra 304,50 e 469 euro nel Valdarno [per un confronto dettagliato tra le tariffe dei servizi a Figline e Incisa Valdarno e gli altri Comuni del Valdarno consulta le tabelle che trovi qui].

Inoltre, sempre nell’ambito del pacchetto famiglia, a Figline e Incisa continuano ad essere finanziati anche servizi che altrove non esistono più, come il pre e il post scuola e i centri estivi, per i quali sono previsti nel bilancio 2017 rispettivamente 38mila euro (vale a dire il 33% di copertura comunale rispetto all’intero costo del servizio) e 18mila euro (83% dei costi a carico del Comune, per un utenza media di circa 2.000 bambini all’anno). Cifre che fanno parte di un totale di 2,7 milioni di euro, dedicati nello stesso documento programmatico dall’Amministrazione a scuola, sport e cultura. Rientrano in questo totale, per esempio, i 170mila euro previsti per i centri sportivi (80% di copertura comunale), i 237mila euro di compartecipazione comunale al servizio mensa e i 731mila per l’area cultura. A questi, si aggiungono poi i 400mila euro destinati ad interventi di edilizia scolastica, più ulteriori 150mila per l’efficientamento energetico di tutti gli edifici pubblici, scuole incluse (con conseguente risparmio anche sulle utenze) e i 30mila per l’erogazione online dei servizi scolastici 2017/18.

“Quando mi chiedono a cosa sia servita la fusione dei Comuni e come vengono utilizzati i fondi che ne derivano – spiega la sindaca Giulia Mugnai – spesso rispondo portando come esempio, oltre a tanti lavori pubblici e al contenimento delle tasse, anche i nostri servizi di welfare. A Figline e Incisa, infatti, è anche grazie a quei fondi che riusciamo a garantire tariffe basse di accesso ai servizi di sostegno alle famiglie rispetto alla media dei Comuni valdarnesi, oltre che ad erogare servizi che altrove, spesso per carenza di risorse economiche, non esistono più. Mi riferisco, per esempio, ai 38mila euro stanziati nel Bilancio 2017 per assicurare il pre e post scuola e ai 18mila dedicati ai centri estivi, che si vanno a sommare ai 237mila euro destinati alla compartecipazione al servizio mensa e ai 500mila per il trasporto scolastico, un totale di 2,7 milioni di euro su scuola, sport, sociale e cultura. Cifre che si traducono, quindi, in un investimento importante per mantenere alta la qualità della vita nel Valdarno, confermando che l’attenzione ai servizi dedicati alle famiglie è molto marcata in tutti i Comuni dell’area, ma a Figline e Incisa, grazie anche ai contributi della fusione, è ancora più accentuata”.