Biblioteche, asili, servizi: Figline e Incisa è al top

Presentati i dati della ricerca sul Benessere Equo e Sostenibile condotta da UniFI, Istat e Percorsi&Futuro

Liste di attesa azzerate per gli asili nido, alta aspettativa di vita e ottima offerta culturale. Sono gli indicatori del Bes (Benessere Equo e Sostenibile) in cui Figline e Incisa Valdarno spicca maggiormente, insieme a sicurezza, verde pubblico e, la curiosità che non ti aspetti, anche per la propensione alla brevettazione.

I numeri arrivano direttamente dalla ricerca che dal 2015 ha visto collaborare Università degli Studi di Firenze, Istat e associazione Percorsi&Futuro nell’elaborazione di una serie di indicatori (98 per l’esattezza) che contribuiscono a mettere a fuoco lo stato di salute di una città dal punto di vista dell’equità e della sostenibilità, monitorando il benessere del territorio.

Alla presentazione dello studio, venerdì 17 novembre nel municipio di Figline, erano presenti la sindaca Giulia Mugnai, la prof.ssa Filomena Maggino(Università La Sapienza di Roma), Gianfranco Donato (Banca del Valdarno), Alessandro Agostini (presidente Centro studi Percorsi&Futuro), la consigliera regionale Fiammetta Capirossi e le due ricercatrici di UniFi che hanno raccolto i dati, Doriana Bruni e Ilaria Landini.

L’Amministrazione comunale ha sostenuto il progetto con l’obiettivo di raccogliere informazioni utili per la valutazione delle scelte e per l’adozione di interventi a  vantaggio della comunità, partendo da una profonda analisi statistica che tiene conto della vita degli individui, dei valori della comunità e dell’attenzione alla sostenibilità sociale, economica, ambientale e istituzionale.

Tra i dati più rilevanti si segnalano quelli relativi alla salute, con un tasso di mortalità infantile pari a 0 (in Italia è di 30,9) ed una aspettativa di vita che per gli uomini è di 81,8 anni (80,1 la media nazionale) e per le donne di 86,4 (84,6 la media nel resto d’Italia).

Ottimi anche i dati per istruzione e formazione, dove emergono i dati sul tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia (96,8 su 100 bambini di 4-5 anni) e sul livello di competenza numerica (le prove Invalsi riferite agli studenti delle scuole secondarie di II grado) che è pari a 197 rispetto ad una media di 189,9 per la Città Metropolitana di Firenze, di 192 per la Regione Toscana e di 191,9 per l’Italia. Per quanto riguarda gli asili nido – dove la copertura dei posti è totale, ossia non ci sono liste di attesa – il tasso di partecipazione dei bambini italiani è del 23,3%, mentre dell’8% quello dei bambini stranieri.

Figline e Incisa Valdarno risulta inoltre una città che investe molto in cultura: a dimostrarlo sono i dati sulla spesa pubblica destinata a questo settore (17,57 euro ad abitante, contro una media nazionale di soli 10 euro) e sulle biblioteche comunale, che hanno un tasso dell’8,52 per 100mila abitanti, a dispetto di una media italiana pari al 5,4.

Sul versante del lavoro, invece, esistono al momento solo dati pre-fusione Comune, risalenti al 2011: in questo caso il tasso di occupazione si aggira sul 50%, mentre è del 6,6 quello di disoccupazione. Anche il reddito imponibile medio dichiarato (anno 2014) è in linea con il dato nazionale e si attesta intorno ai 19,5 mila euro.

Tra gli altri dati emersi dalla ricerca si segnalano quelli relativi alla partecipazione delle donne negli organi decisionali (a Figline e Incisa è il 66,7%, in Italia è del 24), al tasso sui furti in abitazione (8,5 contro il 17,9 della media nazionale), alla disponibilità di verde pubblico (31,29 metri quadri per abitante) e alla propensione alla brevettazione: quest’ultimo dato si riferisce al numero totale di domande di brevetto presentate all’Ufficio Europeo dei Brevetti (Epo) per milione di abitanti, che a Figline e Incisa Valdarno si attesta sul 42,6 (media italiana del 44,5).

Riassumendo, le dottoresse Doriana Bruni e Ilaria Landini – che hanno condotto la ricerca sotto la supervisione della dott.ssa Filomena Maggino – indicano alcuni punti di forza e di debolezza del Bes relativo a Figline e Incisa: viene valutato in modo positivo l’aver inserito il Bes nel programma di mandato, la collaborazione con il mondo accademico, il coinvolgimento della popolazione, l’essere al passo con i tempi e la volontà alla comunicazione. Ai fini della ricerca, invece, non sono stati elementi positivi la mancanza di un ufficio comunale di statistica e la mancanza di una serie storica (determinata dalla recente costituzione del comune unico).

“Oggigiorno analizzare una popolazione solo con dati di tipo economico è molto riduttivo – ha spiegato la sindaca Giulia Mugnai -, per questo abbiamo voluto incrociare più indicatori avvalendoci di una ricerca che sta restituendo un quadro più completo della nostra città. Già nel 2014, in occasione della presentazione del programma mandato, avevamo utilizzato i 12 indicatori del Bes: con questa ricerca li abbiamo approfonditi ottenendo informazioni importanti che ci permetteranno di programmare in modo più preciso e puntuale le scelte del futuro”.

A questo link è possibile scaricare una sintesi della ricerca presentata dalle dottoresse Doriana Bruni e Ilaria Landini.