Migranti ai fornelli: prima prova da chef per gli studenti bengalesi

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Dopo 4 mesi di lezioni al “Vasari”, i richiedenti asilo presentano un pranzo a base di prodotti tipici della loro cultura

Un buffet a base di piatti bengalesi, cucinati dopo solo quattro mesi di lezioni nella scuola superiore “Giorgio Vasari” di Figline. È il primo pranzo preparato da tre dei migranti ospiti a Figline e Incisa Valdarno che, a partire dallo scorso febbraio, hanno frequentato i corsi di cucina e sala dell’istituto alberghiero della città.

Nove i piatti tipici portati in tavola in quello stesso istituto, in occasione del pranzo di venerdì  27 maggio: Beef Biryani rice (piatto a base di riso e carne), Sobji Khichuri (piatto a base di riso e verdure), Biye barir roast chicken (piatto a base di pollo, servito soprattutto durante i matrimoni), Allur chop(snack pomeridiano molto popolare in Bangladesh, simile alle crocchette di patate), Beguni(melanzane in pastella), Roti e Poori (ovvero due tipologie di pane, macinato a pietra; il primo tipo è tipico dell’Asia meridionale, il secondo si consuma per lo più in Bangladesh, Pakistan e Turchia) e, per concludere, Jorda rice (un dessert a base di riso) e Ro-cha (tè).

Un modo per mettere in pratica gli insegnamenti acquisiti tra i banchi di scuola, in compagnia delle prime e seconde classi del “Vasari”. Il tutto sotto la regia della cooperativa “Il cenacolo” (che si è occupata dell’inserimento graduale dei ragazzi nelle classi, oltre che della loro accoglienza sul territorio) e dei docenti Filippo Rapo e Pietro Pascarella, supportati da una mediatrice culturale nel corso degli incontri settimanali e delle prove in cucina degli studenti bengalesi.

Il pranzo di oggi e, più in generale, le lezioni all’Istituto alberghiero fanno parte di unprogetto di inserimento scolastico rivolto ai migranti richiedenti asilo presenti sul territorio. Un’iniziativa partita ufficialmente lo scorso 28 gennaio, quando è stato firmato ilprotocollo d’intesa tra il Comune di Figline e Incisa Valdarno, la cooperativa sociale “Il cenacolo” e l’Istituto “Vasari”, per permettere ai ragazzi di socializzare con i loro coetanei nel periodo di permanenza sul territorio e, allo stesso tempo, di acquisire nuove competenze. Ed è per portare avanti lo stesso obiettivo che gli altri 18 profughi (anche loro ospiti in una struttura ricettiva a Palazzolo a partire dalla scorsa estate) saranno inclusi in questo stesso percorso scolastico attraverso una serie di incontri conoscitivi, ai quali saranno invitati non solo alunni, ma anche genitori e docenti. Così facendo, avranno l’opportunità di scambiarsi esperienze e notizie sulle diverse realtà d’appartenenza, attraverso le testimonianze dirette dei gruppi di migranti che, a rotazione e in maniera volontaria, prenderanno parte agli incontri.

“Il pranzo di oggi rende bene l’idea dell’impegno e della voglia di imparare che questi studenti, fin dal primo giorno, hanno mostrato, dedicandosi alle lezioni con curiosità e passione – ha commentato il dirigente scolastico del ‘Vasari’, Andrea Marchetti –. Non possiamo, quindi, che ritenerci soddisfatti non solo dei risultati raggiunti in termini dicompetenze acquisite ma anche in termini di rapporti umani, dal momento che alunni, professori e, in generale, tutta la scuola hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa”.

“Questi prodotti tipici bengalesi che gli studenti ci hanno presentato oggi – hanno spiegato la sindaca Giulia Mugnai e l’assessore alle Politiche sociali, Ottavia Meazzini -, incarnano perfettamente lo spirito del progetto sperimentale lanciato lo scorso gennaio. Oltre alla possibilità di acquisire competenze pratiche, l’obiettivo del progetto è infatti quello di promuovere l’integrazione sul territorio, in un’ottica di scambio e conoscenza reciproca. Ed è proprio per il suo carattere innovativo che questa nostra sperimentazione è stata presa a modello dalla Regione Toscana, che ha deciso di proporla ad altri Comuni anche attraverso l’Anci. Un modo per legare il concetto di accoglienza a quello di opportunità per tutti, e non più solo a quello di emergenza”.

Ricordiamo infatti che il Comune di Figline e Incisa Valdarno si è fatto promotore anche di altre iniziative di integrazione grazie all’aiuto di alcune associazioni di volontariato del territorio come “Il Giardino” che, in accordo con gli uffici Servizi sociali e Ambiente, impegna i migranti (come volontari iscritti all’associazione) in manutenzioni su aree verdi e spazi pubblici a Figline e Incisa.